Hai problemi di digestione, gonfiore, acidità, bruciori, stitichezza e cose del genere?
In questo articolo ti racconto un po’ quello che riguarda le combinazioni alimentari.
Non basta essere a dieta o cambiarla, togliere carne, latticini o quel che sia per poter risolvere i problemi di digestione e ciò che ne consegue.
Abbinare correttamente gli alimenti all’interno del pasto è ciò che fa veramente la differenza.
Vuoi scoprire come digerire al meglio, assimilare correttamente tutti i nutrienti, raggiungere e mantenere più facilmente il tuo peso forma? Allora leggi fino in fondo.
Ready? Andiamo!
Combinazioni alimentari: le basi da capire
La prima cosa importante da tenere sempre a mente è che nello stomaco si hanno diversi gradi di acidità a seconda del cibo che si mangia.
Parto dal più comune esempio di pasto italiano: pasta per primo e carne per secondo (inutile dire che spero tu abbia già abbandonato la carne, l’ho tirata in ballo solo perché è l’esempio più chiaro in assoluto).
Le proteine, quelle della carne in particolare, stimolano la produzione di molto acido cloridrico per far sì che la pepsina (un enzima che permette di digerire le proteine) faccia il suo dovere.
Ma la grande acidità impedisce alla ptialina (enzima salivare che permette di digerire i carboidrati) di fare il suo di dovere, in quanto essa lavora come si deve in un ambiente più alcalino.
Normalmente solo dopo aver digerito la parte amidacea (della pasta, riso, o qualunque sia il cereale in questione), arriva la componente acida per digerire la parte proteica del cereale.
Con le proteine (in particolare con quelle animali) invece si crea subito un ambiente molto acido.
Mangiando quindi pasta e poi carne nello stesso pasto, le due soluzioni digestive si mischiano e finiscono per neutralizzarsi tra loro.
Si arriva così ad una via di mezzo non idonea a nessuno dei 2 e la digestione si allunga e si complica notevolmente.
Per chi mangia cibo di origine animale, anche uova e legumi o legumi e carne o uova e carne sono combinazioni da evitare, pur trattandosi di sole proteine e quindi comunque di un ambiente acido.
Questo perché la corretta assimilazione dei loro nutrienti richiede processi laboriosi e ben differenziati, quindi separandoli se ne facilita il processo.
Cosa succede sbagliando abbinamenti?
Fermentazione e putrefazione sono i 2 brutti termini da tenere a mente.
È ciò che accade al cibo quando, come nei casi citati poco fa, passa troppo tempo nello stomaco.
L’ambiente molto acido porta inoltre ad aria, gastrite, crampi, reflusso, colite, ulcera e tumore a stomaco e colon (a lungo andare) tra le altre cose.
Tutto ciò succede perché questi pasti, digeriti lentamente e non del tutto, portano alla produzione di sostanze tossiche, come ad esempio l’ammoniaca, che più restano dentro di noi e più fanno male (peggio ancora se si hanno problemi di stitichezza).
In pratica finisci per intossicarti piano piano.
Associare bene gli alimenti ti permetterà di disintossicarti, sgonfiarti e anche perdere peso.
In questo senso pasta + carne è il peggior abbinamento che possa essere fatto.
Anche se sono di parte ti dico che un grande aiuto ci arriva dai vegetali crudi.
Se mangiati all’inizio del pasto, invece che alla fine come siamo abituati con l’insalata, essendo ricchi di fibre, ti proteggono e facilitano sia il transito che l’espulsione del cibo ingerito.
Non solo carboidrati e proteine, ma anche proteine e grassi vanno mangiati separati, in quanto i grassi inibiscono l’acidità e in generale rallentano la digestione.
Prima abbiamo parlato di diversi enzimi che svolgono compiti diversi, ora vediamo più da vicino chi sono e cosa fanno.
Cosa e quali sono gli enzimi?
Per semplificare, possiamo definire gli enzimi come delle piccole proteine che permettono e regolano determinate reazioni all’interno dell’organismo.
Gli enzimi del cibo e quelli del tuo organismo collaborano per una corretta digestione.
Proprio a proposito di digestione ci serve fondamentalmente conoscere 3 tipi/gruppi di enzimi:
- amilasi – per i carboidrati;
- lipasi – per i grassi;
- proteasi – per le proteine.
Già dai 40-42° C gli enzimi del cibo iniziano a perdersi, ecco perché chi segue un’alimentazione crudista mangia cibo crudo o cotto al massimo a quella temperatura.
Gli enzimi ci fanno sentire più energici e vitali, favorendo la digestione e la corretta assimilazione dei nutrienti.
Mangiando per anni cibi combinati male e cotti troppo, le nostre riserve di enzimi diminuiscono sempre di più, portando a difficoltà digestive e senso di fiacchezza generale.
Altre abitudini sbagliate come il fumo, l’eccesso di alcol o di medicinali peggiorano ancora di più la situazione.
I tempi di digestione variano molto in base a come si mangia e a come è messa la propria riserva di enzimi.
Per riuscire ad aumentare di nuovo le tue riserve ci sono diversi modi:
- si assumono supplementi enzimatici, ne puoi trovare degli ottimi cliccando qui;
- si incrementa il consumo di cibo crudo. So che è un argomento spinoso che va approfondito a parte. Per ora tieni a mente che già iniziare il pasto con verdure crude o insalata è un ottimo aiuto;
- si fanno dei brevi digiuni a base di centrifugati o estratti vegetali. Ti parlerò bene di estrattori e centrifughe in un futuro articolo, non perdertelo!
Riaumentando le riserve migliorerà la digestione e, continuando a rispettare le giuste combinazioni, se ne andrà il gonfiore, il bruciore di stomaco, la flatulenza e tutti gli altri disturbi legati a difficoltà digestive.
Osservare e sentire il proprio corpo per accorgersi dei segnali che ti manda e fare le dovute correzioni apporterà, come per ogni disturbo, grandi benefici.
Vediamo ora altri punti importanti sui quali nascono spesso molti dubbi in merito alla digestione.
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Vediamo ora altri punti importanti sui quali nascono spesso molti dubbi in merito alla digestione.
Andiamo a toccare dei tasti dolenti che probabilmente mi faranno odiare da molte persone, ma che ti assicuro hanno un peso enorme sull’andamento della digestione.
Bere o non bere durante i pasti?
Sarebbe bene non bere, o quantomeno bere poco durante i pasti per non diluire troppo i succhi gastrici, impedendogli una pronta digestione.
L’ideale è bere fino a 15-20 minuti prima dell’inizio del pasto e poi attendere almeno un paio d’ore dopo che si è concluso.
Frutta a fine pasto? Male
Sembra quasi una legge sacrosanta finire il pasto con un po’ di frutta, ma forse è una tradizione che sarebbe ora di rivedere.
La frutta andrebbe consumata rigorosamente a stomaco vuoto, da sola e lontano dai pasti.
Mezz’ora/un’ora prima o molto dopo (tra le 2 e le 4 ore, a seconda della pesantezza del pasto che abbiamo appena fatto).
La frutta è una famiglia di alimenti molto rapida da digerire e qualsiasi altro tipo di cibo gli mettiamo a fianco creerebbe solo spiacevoli rallentamenti.
La parte di zuccheri presente nella frutta infatti, se mangiata a fine pasto, fermenterebbe, coinvolgendo anche il resto del cibo e portando a conseguenze che ti lascio immaginare.
“Il dolce a fine pasto però non me lo puoi toccare!”
E invece sì, purtroppo.
Da gran goloso questa scoperta ha colpito duro anche me :-), ma ti assicuro che cambiare questa abitudine ha degli effetti notevoli.
Gli alimenti dolci hanno un’azione inibitrice sulla secrezione gastrica, quindi bloccherebbero la digestione di tutto il resto.
Inoltre non vengono attaccati dalla ptialina (l’enzima dei carboidrati, ricordi?).
In pratica ti incasinerebbero la digestione di tutto il pasto.
Aspetta un po’ dopo la fine del pasto, pazienta e poi potrai goderti a pieno il dolce che preferisci, senza sgradevoli conseguenze per il tuo stomaco.
“Almeno il caffettino sì, dai”
Toccando il caffè rischio di mettermi contro tutta l’Italia, ma il ruolo che mi sono autoassegnato con questo blog mi impone di menzionare anche i suoi effetti.
Tralasciando il fatto che il caffè possa essere considerato sano o meno, devi sapere che stimola la produzione di molto acido, il che non va bene per la digestione e per chi ha già dei problemi di acidità o bruciori.
Inoltre, se preso con lo zucchero, causa anche i problemi già menzionati relativi all’assunzione di zuccheri a fine pasto.
Ultimo, ma non ultimo, sembra da alcuni studi che il caffé ostacoli il corretto assorbimento di elementi importanti come ferro e calcio.
Come abbinare correttamente la frutta
Eh già, anche la frutta dev’essere abbinata in un certo modo.
La classica mega macedonia con 27 mila tipi di frutta diversi crea problemi di digestione, nonostante sia solo frutta.
La frutta è divisa in diverse categorie, che non vanno mischiate tra loro:
– frutta acida
– frutta semi acida (o semi dolce se preferisci)
– frutta dolce.
Ovviamente molto dipende dalle quantità.
Se mangi un chilo di banane (che fanno parte della frutta dolce) e una sola fragola (che fa parte della frutta acida), non succede assolutamente nulla.
Discorso diverso va fatto per la frutta semi acida che, essendo appunto una via di mezzo tra l’acida e la dolce può essere mischiata con entrambe.
La miglior cosa è sempre e comunque sperimentare su se stessi, osservando gli effetti e i segnali che il corpo restituisce.
Riguardo la frutta tieni a mente un’altra indicazione: melone e anguria è bene vengano mangiati sempre da soli in quanto ricchissimi di zuccheri e di acqua, quindi veloci da digerire e “pericolosi” se se ne rallenta la digestione.
Ecco qui sotto, una tabella guida con la frutta più comunemente consumata, divisa nelle 3 categorie:
Dolce | Semi Acida | Acida |
Banane | Mele | Ananas |
Fichi | Pere | Fragole |
Uva | Prugne | Arance |
Datteri | Ciliegie | Limoni |
Anguria* | Mirtilli | Pompelmi |
Melone* | Albicocche | Mandarini |
Frutta essiccata | Pesche | Lamponi |
Mango | Melograno | |
Papaya |
*frutta dolce, ma che andrebbe consumata da sola
Qui ci tengo a precisare che qualche frutto, a seconda dei casi o del grado di maturazione, lo si può trovare in categorie differenti.
Ad esempio in alcune classificazioni troverai le fragole tra la acida, in altre tra la semi acida, le linee guida sono però le stesse e la cosa migliora da fare è sempre valutare con buon senso.
“Io prendo un digestivo, grazie”
Questo è un aspetto particolare.
Molti (direi troppi) ritengono sia benefico il digestivo a fine pasto.
In realtà la maggior parte dei digestivi è piena di zucchero il che, come sai, non favorisce la digestione e comunque già l’alcol di per sé, non aiuta poi molto lo stomaco.
Forse stimolare la produzione di acido, in alcune persone e dopo un certo tipo di pasto, può far sentire la sensazione di digerire meglio.
Non è neanche però da escludere una sorta di effetto placebo dato dalla fama che ormai i liquori si sono immeritatamente conquistati di aiutare la digestione.
In sintesi allora, cosa va bene e cosa no
Da quello che ho detto finora sembra che non si possa abbinare niente con niente, che è un po’ quello che fanno gli animali in natura.
Anche se mangiare un solo alimento a pasto sarebbe il modo più semplice di facilitare la digestione, non serve arrivare per forza a tanto.
In generale puoi tenere a mente questa linea guida: un protagonista a pasto (carboidrati o proteine) affiancato a verdure.
Fai attenzione ai grassi e ricorda il discorso degli zuccheri e della frutta.
Ti riassumo ora le combinazioni a cui prestare molta attenzione (tradotto: da evitare il più possibile):
- carboidrati+carne
- carboidrati+uova
- carboidrati+latticini
- carboidrati+grassi: con moderazione, facendosi aiutare da verdure cotte e crude
- proteine+grassi: meglio evitare. Anche se molte verdure, specie se crude e ad inizio pasto, possono attenuare
- carne+legumi
- uova+legumi
- cereali+legumi: i legumi sono già molto impegnativi di loro da digerire. Quando li mangi, è bene fargli precedere sempre verdure crude, tenerli in ammollo a sufficienza, risciacquarli e condire con spezie per facilitarne in ogni caso la digestione.
- primo+secondo+frutta/dolce
Cosa succede quando rispetti le combinazioni alimentari? Ecco i risultati che ottieni
Per concludere, ecco in sostanza cosa otterrai, dopo aver messo in pratica queste semplici linee guida per abbinare correttamente gli alimenti:
– assimilazione migliore e più rapida dei nutrienti
– aumento del benessere fisico e mentale, più leggerezza, lucidità e diminuzione del gonfiore
– più energia a disposizione, essendo l’organismo meno impegnato nella digestione
– miglioramento delle difese immunitarie
– produzione di meno tossine ed eliminazione più veloce
– perdita di peso in eccesso e più facile mantenimento
Ora che hai scoperto le combinazioni alimentari mi sento però di dirti un’ultima cosa: non viverle come un’ansia.
Andare nel panico perché ti hanno invitato a pranzo e hanno preparato la pasta con il pomodoro non serve a nulla.
Anche le emozioni negative mettono i bastoni tra le ruote alla digestione e non aiutano nessuno in generale.
Prendi queste informazioni come linee guida generali per migliorare la tua alimentazione e quando ti succederà di sgarrare, assapora il momento con leggerezza.
Dal pasto successivo puoi tornare sulla tua strada e rimediare con tranquillità.
Bene, fatta questa precisazione doverosa è ora dei saluti.
Quindi, adesso che hai scoperto come poter risolvere i tuoi problemi digestivi, come sgonfiarti, raggiungere e mantenere il tuo peso ideale, inizia subito a mettere in pratica le corrette combinazioni alimentari e goditi tutti i benefici che ne derivano.
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Spero di averti fatto cosa gradita.
Un abbraccio,
Riccardo.
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A te non costa nulla, ma per me è molto importante e potresti fare del bene ad altre persone che soffrono di problemi digestivi!