Ti piacerebbe imparare una ricetta che sia semplice, gustosa, nutriente e che aiuti anche la tua digestione?
Se la risposta è sì, continuando a leggere scoprirai subito di cosa sto parlando.
I crauti: ricetta semplice da realizzare, ma che dà tantissime soddisfazioni e benefici.
Non parlo ovviamente di quelli stracotti, massacrati e ultra conditi che trovi nei pub, ma della loro versione sana e originale.
In questo breve articolo imparerai come fare i crauti e capirai perché dovresti inserirli regolarmente nella tua alimentazione.
Ready? Andiamo!
Cosa sono i crauti?
I crauti si ottengono dalla fermentazione del cavolo, di solito il cavolo cappuccio.
È una preparazione conservativa che consente di poterli mangiare anche dopo un bel po’ di tempo.
La fermentazione avviene grazie all’incontro del sale con il “latte” che fuoriesce dal cavolo una volta tagliato e massaggiato.
Esatto, dovrai massaggiare il cavolo come una massaggiatrice farebbe con le tue spalle incordate 🙂
Il sale si occupa della parte batterica, consentendo la proliferazione solo dei batteri “buoni” e utili alla fermentazione, impedendo ai “cattivi” di disturbarti e dandoti un prodotto veramente prezioso per la salute.
Da dove vengono i crauti?
L’importanza del cavolo è nota ormai già da migliaia di anni. Pare che addirittura ai tempi degli Egizi e poi dei Greci e Romani, si facesse già fermentare e per conservarlo grazie al sale durante i loro viaggi.
Quelle popolazioni gli attribuivano un altissimo potere e li utilizzavano per curare varie patologie.
Oggi il consumo di crauti è molto diffuso in Germania (dove però poi li rovinano cucinandoli e affiancandoli ai wurstel), nelle zone tedesche della Svizzera, in Austria, nell’est Europa (in paesi come Polonia, Ungheria e Slovenia), così come nel nord dell’Italia (Trentino, Friuli e Veneto in particolare).
Crauti: proprietà e benefici
Un grande problema che si sta andando sempre di più ad aggravare è l’impoverimento dei terreni.
Impoverimento provocato dall’ingordigia dell’uomo, che da un terreno dal quale può ottenere 10, vuole ottenere 100.
E allora via con l’intensivo, prodotti chimici come se non ci fosse un domani.
La produzione cresce, il produttore si arricchisce, chi vende quelle schifezze chimiche si arricchisce e il terreno inizia ad impoverirsi perché non può mai riposarsi e viene sovra sfruttato.
A rimetterci siamo anche noi, che mangiamo cibi dal valore nutritivo molto inferiore a quello che poteva avere un tempo e come risultato, tra l’altro, abbiamo quindi vegetali impoveriti di enzimi e minerali.
Con la fermentazione però, il cavolo assume proprietà (si arricchisce soprattutto di enzimi e probiotici) in grado di fare un gran bene alla tua flora batterica intestinale e di favorire fortemente una corretta digestione.
I crauti sono quindi un ottimo strumento per disintossicare l’organismo e per ricostituire una corretta flora batterica.
Flora batterica che, ora come ora, abbiamo tutti (chi più, chi meno) impoverita dall’eccessivo consumo di cibi cotti, raffinati e ultra processati, dall’abuso di alcol, tabacco e droghe, da un’alimentazione squilibrata e da cibi invasi di sostanze chimiche.
I crauti fanno bene anche al cuore e alla circolazione, rinforzano il sistema immunitario e combattono il colesterolo cattivo.
Oltre allo stomaco e all’intestino, anche fegato e pancreas traggono beneficio dal consumo di crauti.
Rispetto al cavolo normale, hanno un maggior contenuto di vitamine del gruppo B (cobalamina compresa, cioè la vitamina tanto demonizzata per chi segue un’alimentazione strettamente vegana, la B12), questo grazie alla fermentazione.
Non sottovalutare mai la digestione
Prometto che arriviamo alla ricetta, ma prima…piccola parentesi extra-crauti che è utile fare.
Molto spesso succede che, a lungo andare, insistendo in abitudini scorrette, non si faccia più caso a come avviene la nostra digestione, pensando che vada tutto bene.
In realtà succede che ignoriamo alcuni segni che palesano una digestione sbagliata e che giorno dopo giorno, vanno ad alimentare tanti disturbi, che possono sfociare in patologie più o meno gravi.
Ecco che entra in gioco un elemento fondamentale per consentire una digestione come si deve: le combinazioni alimentari (delle quali ti ho parlato in questo articolo).
La pasta con cosa va mangiata?
Le proteine con i carboidrati creano problemi?
L’insalata, ad inizio o a fine pasto?
Concludi il pasto con della frutta o un dolce?
Cliccando sull’immagine qui sotto si aprirà una finestra. Inserendo lì nome ed email, ti invierò un comodo schema stampabile che ho preparato per aiutarti a non commettere errori quando abbini gli alimenti.
E il cavolo rosso: cos’ha di speciale?
In base al pH del terreno, il colore di questo tipo di cavolo può tendere più al rosso, più al viola o più al blu.
È ricco di polifenoli (che aiutano a regolare i livelli di colesterolo nel sangue), di pro vitamina A e vitamina C.
È un forte antiossidante contro radicali liberi e invecchiamento ed è anche ricco di ferro.
Oltre alla sua azione antiossidante, è forte anche quella antitumorale, come del resto tutti gli altri membri della sua famiglia (broccoli, verza, cime di rapa, broccoletti, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles).
Come tutti i vegetali, la cottura del cavolo rosso, specie se prolungata e ad alte temperature fa perdere gran parte dei sui preziosi nutrienti.
Ora, se crudo proprio non ti piace, ma non vuoi rinunciare a tutte queste meravigliose proprietà, hai un motivo in più per impiegarlo nella preparazione dei crauti 😉
Come usare, mangiare e godere al meglio dei crauti
Per massimizzare i benefici dei crauti, il miglior momento per consumarli è ad inizio pasto, a stomaco vuoto, così da sfruttare a pieno la loro capacità di favorire poi la digestione.
E mi raccomando, mangiali rigorosamente a crudo.
Ha senso far fermentare il cavolo, potenziarne gli effetti benefici e poi distruggerli tutti con la cottura?
Esatto, non ce l’ha!
Puoi impiegarli anche per un sano aperitivo, accompagnati da qualche salsina vegetale fatta in casa, oppure mischiati ad altri vegetali per fare delle super insalatone.
Ti basta provare diverse soluzioni e capire dove e come ti piacciono di più.
Una volta capito, non fermarti più e mangiane a volontà.
Ora andiamo a vedere la ricetta dei crauti, ma prima ho da chiederti un favore rapidissimamente.
Se trovi interessante ciò che stai leggendo, aiutami a farlo conoscere a più persone possibile.
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Grazie di cuore! Ora andiamo finalmente in cucina…
Crauti: preparazione
Tra le tante ricette con il cavolo rosso che puoi fare, ci sono ovviamente anche i crauti. E la preparazione che ti faccio vedere è proprio con questo tipo di cavolo.
La preparazione in realtà è sempre la stessa, qualsiasi tipo di cavolo tu scelga.
Io ho scelto quello rosso perché è quello che ha avuto più successo in casa mia (e poi le foto sono più vive e colorate rispetto a quelle col classico cavolo cappuccio :-)).
Arrivando alle quantità: con un cavolo di circa un kg, una manciata di sale grosso è sufficiente.
Ti consiglio vivamente di usare del sale marino integrale o del sale rosa dell’Himalaya. Le loro proprietà sono molto migliori (o, se preferisci, meno peggiori) del pessimo sale raffinato tanto diffuso nei supermercati.
Procedimento:
1 – lava il cavolo, poi taglialo a metà e togli il cuore, la parte bianca e dura;
2 – affetta il cavolo a strisce.
La larghezza delle strisce va molto a gusto, la fermentazione avviene lo stesso.
Io ho provato a tagliarlo molto fino (più simile al modo tedesco) e più grossolano (come li preferisco, rimanendo un po’ più croccantini) e il risultato si ottiene lo stesso;
3 – aggiungi il sale e usalo per massaggiare il cavolo. Questa fase serve a far uscire un po’ dell’acqua del cavolo e farla entrare in contatto col sale;
4 – metti tutto in barattoli di vetro (dopo averli sterilizzati con acqua bollente e asciugati), pressando bene il cavolo di tanto in tanto.
Io per esempio mi aiuto con il pezzo dell’estrattore che serve a spingere dentro i vegetali che vuoi estrarre, ma qualsiasi cosa ti aiuti a pressare va ovviamente bene.
Quando il barattolo è pieno, dai un’altra bella pressata;
5 – aiutandoti col manico di un cucchiaio di legno, fai dei fori per permettere il passaggio di un po’ d’aria e aiutare la fermentazione;
6 – metti il coperchio ai barattoli, non stringendo troppo, non serve una chiusura ermetica;
7 – conserva in un luogo NON freddo, il calore aiuta la fermentazione, infatti in inverno i tempi sono un po’ più lunghetti;
8 – 1 volta al giorno ripeti il passaggio dei fori;
9 – mangia i tuoi crauti!
Dopo 2 o 3 giorni i tuoi crauti rossi sono pronti. Lo capisci dal fatto che il loro volume diminuirà, ammorbidendosi con la fermentazione.
Il colore cambierà (il cavolo cappuccio normale tenderà quasi al trasparente, quello rosso diventa accesissimo, come vedi nella foto).
Anche il sapore cambia, diventa frizzantino direi, segno evidente della fermentazione
Chiaramente più ti piacciono morbidi, più dovrai aspettare per dare tempo alla fermentazione di procedere.
C’è chi li lascia anche fino ad un mese, io sono impaziente e li voglio subito!
Variazioni sul classico
A questa base di cavolo rosso puoi aggiungere altre verdure come carote, vari tipi di rapa, cipolle, zucchine, peperone.
E poi puoi provare le varianti speziate, aggiungendo nella fase di massaggio le spezie che più ti piacciono e provando diverse combinazioni.
Insomma, il limite è solo la tua fantasia e il tuo gusto.
Divertiti a sperimentare e fammi sapere cosa esce fuori, così ti rubo nuove idee 😉
A presto e un abbraccione,
Riccardo.